Febbraio 2019
- BY Keyum
- Articoli sull'alimentazione, Blog
IL CARICO ACIDO RENALE POTENZIALE (PRAL) è un metodo scientificamente validato, proposto da Remer e
Manz, rappresenta il risultato del bilancio biochimico delle molecole acidificanti e alcalinizzanti presenti in
ogni alimento che li compone.
Il PRAL non stabilisce semplicemente il pH di un composto ma stima la relativa capacità di interazione con
il sangue umano o meglio l’effetto chimico acido-base di un composto sull’organismo umano, dopo l’
assorbimento e la metabolizzazione dall’apparato digerente sano e funzionante.
Il PRAL tiene conto dell’equilibrio ionico della sostanza nutritiva e dei tassi di assorbimento intestinale di
proteine, fosforo, potassio, magnesio e calcio ed infine del metabolismo delle proteine nella produzione di
solfato. Un punteggio positivo di PRAL indica un alimento con un carico acidificante potenziale (es carne e
derivati del latte ecc), mentre un punteggio negativo di PRAL indica un alimento con un carico potenziale
alcalinizzante (es ortaggi e frutta).
Una dieta ricca di alimenti con un carico acido elevato, se protratta nel tempo, può causare una
diminuzione del pH del sangue pur rimanendo all’interno del range fisiologico considerato normale. Questo squilibrio acido/base, se non compensato da meccanismi omeostatici o dalla modificazione della dieta può
portare allo sviluppo di acidosi metabolica cronica lieve.
La dieta in voga nei paesi ad elevato reddito pro-capite che si sta affermando anche in quelli in via di
sviluppo (modello definito come “Western diet”) è tipicamente ad elevato contenuto di proteine animali.
Queste, quando vengono metabolizzate, generano solfato, un fattore dietetico importante di carico acido
renale e sistemico.
La Western diet, considerata corresponsabile dello sviluppo dell’obesità, è in genere accompagnata da un
consumo insufficiente di frutta e di verdura, di alimenti ricchi di cationi minerali e di ione bicarbonato,
precursori che hanno un effetto alcalinizzante quando digeriti. Il potenziale acidogenico degli alimenti può
essere calcolato utilizzando il potenziale renale di carico acido netto (acronimo anglosassone PRAL) (Remer
e Manz 1985; Fagherazzi et al., 2014).
Negli individui sani, il PRAL ha dimostrato di fornire una stima affidabile della componente dieta-
dipendente dell’escrezione giornaliera di acido a livello renale. Elevati RNAE nonché la presenza di acidosi
metabolica determinata con altri marcatori, come la diminuzione del pH urinario o il divario anionico
dovuto alla differenza tra anioni e cationi misurati nel siero, sono stati costantemente associati a numerose
patologie, tra cui l’insulino-resistenza ed il DM2. Diete ad elevato carico acido renale sono state anche
associate all’ insorgenza di patologie cardiovascolari e sono considerate un significativo fattore di rischio per
l’ipertensione. Infine, diete ad elevato PRAL sono state associate all’ aumentata formazione di calcoli renali
ed alla promozione e progressione tumorale.